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Oltre ogni immaginazione la natura si presenta con microscopiche opere d’arte. Dal Museo Fowler di Los Angeles alla mostra di Damien Hirst – le immagini di una bellezza “letale”, come angeli del male, ai quali rispondono con una sfida quotidiana speciali angeli custodi.

di Eliana Corbari

Le opere d’arte che Dantemag propone oggi sono angeli “senza ali”. La prima immagine è tratta da un museo della città di Los Angeles, nome che significa la città degli angeli. Los Angeles, che si trova oggi nello stato della California, fu costruita sulla costa dell’oceano Pacifico da missionari cristiani, più precisamente Francescani. Questi dedicarono la missione alla Regina degli Angeli, ovvero alla Madonna. Il nome completo della città in spagnolo era Nuestra Señora la Reina de los Ángeles (Santa Maria degli Angeli), nome di cui sono la parte terminale è rimasta.

Alcuni giorni fa, il primo di dicembre, il mondo ha ricordato il dramma dell’ Aids e HIV. Non tutti sanno che fu proprio nella città di Los Angeles che la scienza medica diagnosticò, per la prima volta, casi di persone affette dal virus dell’immunodeficienza umana (Hiv – sigla inglese dell’Human immunodeficiency virus). Questo fu agli inizi degli anni 80. Oggi, Los Angeles, o più semplicemente LA, è la seconda città più grande degli Stati Uniti d’America, animata da culture, religioni e lingue diverse. Los Angeles è anche sede dell’ industria cinematografica creatrice di stelle, di molti altri artisti, e del Museo Fowler. Ed è proprio nel Museo Fowler, dell’ Università della California, a Los Angeles (UCLA), che si trova la prima visione angelica di oggi.

 

angeliOF_02

 

Questa immagine ricorda una rosa, e potrebbe essere un dipinto surrealista, ma si tratta di una fotografia. Che cosa rappresenta? Prima di svelarlo, vogliamo proporre due altre immagini che potrebbero essere scambiate per dei dipinti.

angeliOF_03

Queste due immagini sembrano opere d’arte, ma crediamo che, fino ad ora, siano state presentate solamente all’interno di studi di stampo medico-scientifico. Qualcosa di simile è stato esposto dall’acclamato artista inglese Damien Hirst ad una mostra tenutasi nel 2007 a Londra, presso la Galleria d’arte White Cube. La mostra di Hirst, intitolata Beyond Belief (Oltre ogni immaginazione), rappresentava una sfida alle interpretazioni ed illusorie distinzioni che esistono oggi fra medicina, religione ed arte. Questa esibizione, come del resto quasi tutte le opere di Hirst, ha portato a galla le realtà della vita e della morte, insieme al desiderio di immortalità, che corrisponde più o meno alla speranza di cura o di salvezza (la parola salvezza deriva dal Latino salus, che significa salute). Quindi, in questa mostra del 2007, che includeva un meraviglioso teschio umano incastonato di diamanti, Damien Hirst ha esposto anche immagini di cellule cancerogene.

 

Le visioni angeliche presentate qui sopra non sono cellule cancerogene, ma immagini ingrandite di virus. Le prime due sono immagini fotografiche del virus HIV, mentre l’ultima è il virus dell’Ebola. Sono quasi invisibili in quanto si possono vedere solo attraverso strumenti scientifici. Forse la consapevolezza che queste immagini rappresentano qualcosa di letale le rende meno belle? Crediamo che, quando viste da vicino, esibiscano un’inimmaginabile complessità e bellezza. Eppure, se non possono essere curate, sono come angeli della morte.

 

Dedicato a quelli che, come angeli custodi, curano ed assistono persone affette da virus mortali.

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Eliana Corbari
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